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giovedì 19 settembre 2013

Napoli sogna, viva Napoli!

Sono uno juventino sfegatato, ma sono anche un amante dello sport e delle belle storie, e sono un emigrante, se volete metterla così. Per quest’ultimo motivo non posso non essere contento della splendida vittoria di ieri del Napoli contro il Borussia Dortmund, vittoria anche morale, dove una squadra della parte più povera di una Nazione in declino prende a sberle una rappresentante della locomotiva tedesca. Ma questa vittoria ha anche qualche significato in più, per un popolo, quello napoletano, troppo spesso insultato e malvisto dai più, che nemmeno possono immaginarne i tratti salienti e che ignorano, o fingono di ignorare, l’importanza culturale immensa di una città come Napoli.


È vero: molto spesso i napoletani sanno rendersi antipatici come pochi, con quella strafottenza e quel modo di credersi sempre i più furbi di tutti che è tipicamente partenopeo. È vero che c’è la camorra, ed è vero che quella sommersa è la principale economia della città del Maschio Angioino. Ma è vero che questo popolo ha tanto, tanto, tanto da dare a tutti. Non voglio ricadere nei soliti luoghi comuni del calore della gente del Sud, dei rapporti cordiali, della solarità delle persone e del sole sempre splendente.
Parlo invece delle tante cose belle che si vedono nella splendida città che ha dato i natali a Totò e all'immenso poeta dello schermo e della risata che è stato Massimo Troisi, ai De Filippo e a Pupella Maggio. Parlo della città che, per tornare all’ambito sportivo, ci ha regalato l’onore di vedere Diego Armando Maradona dal vivo. Insomma, una città che dovrebbe essere orgoglio e non vergogna dell’Italia. Ma gli italiani, poi, valli a capire. A Napoli (squadra e città) vanno i miei migliori auguri sportivi e non, sempre con la speranza che ad ogni bella vittoria sportiva corrisponda il riscatto di un’intera città. 


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