I miei articoli su JuventusBlog

domenica 15 settembre 2013

Long Wei e un po' di aria nuova...


Dopo una ricerca estenuante e quasi disperata, ecco finalmente arrivare tra le mie mani e sul mio comodino il terzo numero della serie cajellica "Long Wei". Qualche accenno all'opera dell'autore milanese lo avevo fatto nei post precedenti, dove brevemente mi soffermavo ad analizzare il numero appena letto.
Il terzo numero di questa serie dedicata alle arti marziali e ad un protagonista cinese presenta gli elementi di freschezza già notati nei precedenti due capitoli (dialoghi rapidi ed efficaci, niente o pochi spiegoni, buona cura dei personaggi e delle loro caratteristiche) e aggiunge personaggi nuovi (il commissario Ilaria De Falco) ed elementi di mistero (SPOILER la misteriosa chiamata finale di Vincenzo). Insomma, una lettura piacevole e coinvolgente, seppure con qualche limite. Se è vero che ancora non conosciamo molto del dipanarsi della macrotrama che fa da sfondo a tutta l'opera, è altrettanto vero che gli elementi che dovrebbero/potrebbero rendere più che unica questa opera restano ancora sullo sfondo e non sono fondamentali per la narrazione: in particolare, mi riferisco alla città di Milano. Il fatto che sia la location delle storie non influenza, se non minimante, le storie stesse, cosa che, sinceramente mi sarei aspettato. Tuttavia è ancora presto per dire che Milano non è anch'essa protagonista della serie, per cui sospendiamo il giudizio e attendiamo qualche numero prima di giudicare la cosa.

Nell'albo è simpaticissima la trovata di mostrare il combattimento tra Long Wei e Daniele come se fosse un picchiaduro d'altri tempi, con tanto di combo dei tasti da pigiare, che rimanda ai ricordi più o meno di tutti i nati dal 1970 in poi (magari cambiano i titoli, ma chi è che non si è corcato di mazzate, da Street Fighter a Tekken N-mila?). A proposito dei combattimenti, e non solo, la parte grafica (Luca Bertelè & Patrick Macchi) è davvero ben curata, con la scelta di abbandonare lo stile prettamente realistico per uno un po' più cartoonesco che concede qualche possibilità in più di sdrammatizzare che si rivela azzeccata per il tipo di narrazione.
E il personaggio Long Wei? Be', il personaggio Long Wei comincia ad essere delineato come si deve, scopriamo il suo debole per il gentil sesso (rimane a bocca aperta quando vede la bella cugina in tiro e non lesina complimenti all'affascinante ispettore), debole che forse, in futuro, potrebbe giocare un ruolo non da poco nel proseguire del racconto. Per il resto, conferma le sue doti straordinarie di combattente e la sua innata generosità/ingenuità (finta? vera?).
Long Wei è, insomma, un prodotto assolutamente meritevole, che speriamo possa ottenere il giusto riscontro di pubblico e arrivare trionfalmente alla fine della sua long way to the top.

Nessun commento:

Posta un commento