Il romanzo in questione, uscito pochi giorni fa, è Joyland, un thriller (che non è un thriller) dai risvolti fantastici (ci sono di mezzo un fantasma e un ragazzino dai poteri paranormali).
La copertina di Joyland |
Joyland presenta tutte le caratteristiche dei romanzi di King che sono tra i più riusciti: un giovanotto squattrinato e appena uscito dall'adolescenza e destinato a diventare Uomo in seguito ad una sequela di eventi drammatici, un amore finito e uno (quasi) impossibile, amicizie solide e durature e romantiche. Insomma, gli ingredienti per la perfetta "torta King" ci sarebbero tutti.
Cosa non funziona?
Tuttavia, il romanzo non è eccelso. Mancano le atmosfere, non tratteggiate con la solita maestria, manca una vera e propria struttura "gialla", con il mistero che si risolve in maniera del tutto rapida e immotivata (Jonesy si trasforma in Sherlock in tempo zero), manca quel quid in più, nei personaggi, affinché rimangano bene impressi. Le persone che lavorano a Joyland restano pressoché confuse, difficilmente riconoscibili e distinguibili, formando un marasma di umanità sì varia ma non definita.
Insomma, il potenziale del romanzo è notevole, ma mal sviluppato. Non siamo davanti ad un libro orribile, ci mancherebbe, ma, di certo, non siamo davanti ad un capolavoro.
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